Adriana di Giancarla Codrignani
Ho, abbiamo perso un'amica. Grande. Grande anche per chi non l'ha conosciuta, ma sente il piacere di stare con chi ha scelto la via eremitica per stare meglio nella vita e con/per gli altri.
Della morte ha detto lei, Adriana Zarri:
"Non mi vestite di nero: /è triste e funebre./Non mi vestite di bianco: /è superbo e retorico. /Vestitemi/a fiori gialli e rossi /e con ali di uccelli. /E tu, Signore, guarda le mie mani. /Forse c'è una corona. /Forse/ci hanno messo una croce./Hanno sbagliato. /In mano ho foglie verdi/e sulla croce,/la tua resurrezione. /E, sulla tomba,/non mi mettete marmo freddo/con sopra le solite bugie/che consolano i vivi. /Lasciate solo la terra/che scriva, a primavera,/un'epigrafe d'erba. /E dirà/che ho vissuto,/che attendo. /E scriverà il mio nome e il tuo,/uniti come due bocche di papaveri."
Della morte ha detto lei, Adriana Zarri:
"Non mi vestite di nero: /è triste e funebre./Non mi vestite di bianco: /è superbo e retorico. /Vestitemi/a fiori gialli e rossi /e con ali di uccelli. /E tu, Signore, guarda le mie mani. /Forse c'è una corona. /Forse/ci hanno messo una croce./Hanno sbagliato. /In mano ho foglie verdi/e sulla croce,/la tua resurrezione. /E, sulla tomba,/non mi mettete marmo freddo/con sopra le solite bugie/che consolano i vivi. /Lasciate solo la terra/che scriva, a primavera,/un'epigrafe d'erba. /E dirà/che ho vissuto,/che attendo. /E scriverà il mio nome e il tuo,/uniti come due bocche di papaveri."